ETF e Metaverso: La nuova frontiera digitale presto in arrivo anche su Borsa Italiana

da | Mar 22, 2022 | Megatrend

Continua la corsa degli emittenti nella ricerca di temi innovativi da proporre agli investitori. Entriamo nel mondo del Metaverso e cerchiamo di comprendere le potenzialità e i limiti di questo nuovo topic.

Secondo gli analisti di Goldman Sachs e Morgan Stanley si attesterebbero a 12 trilioni di dollari gli investimenti potenziali a livello internazionale che potrebbero giungere nel mondo del Metaverso. Non sembra una cifra così elevata se pensiamo che, colossi del settore finanziario come Jp Morgan ed HSBC, hanno già fatto i primi passi in questa direzione. Nel mese di febbraio il big americano ha aperto la prima filiale bancaria denominata “Onyx Lounge” all’interno del centro commerciale Metajuku, in una delle più lussuose zone di Decentraland, mentre l’istituto bancario di Hong Kong ha invece annunciato a marzo di voler acquistare un terreno virtuale sulla piattaforma Sandbox di Animoca Brands. 

Non solo le realtà finanziarie si stanno interessando al mondo digitale del Metaverso. Gucci, Adidas, Nike e molti altri marchi della moda e di altri settori si stanno avvicinando al virtuale scorgendo lo sviluppo di opportunità importanti oltre i confini del mondo reale. 

Sono elevate le cifre che vengono spese ogni giorno per acquistare terreni e spazi. Primo tra tutti Republic Realm che ha pagato quasi 4 milioni di euro (3,8 milioni) un pezzo di terra in Sandbox. 

Non potevano quindi passare inosservate queste transazioni tra gli emittenti che hanno visto nel mondo del Metaverso un nuova occasione di costruire prodotti a gestione passiva che potessero catturare le potenzialità del tema.

Il primo passo nella direzione degli ETF sul Metaverso è stato fatto da Roundhill Investments, che ha lanciato il primo fondo a gestione passiva sul mercato americano denominato The Metaverse ETF e che dovrebbe debuttare sulla borsa tedesca, nella versione armonizzata, alla fine del mese di marzo. Sempre sul mercato europeo, ma questa volta a Londra sono iniziati gli scambi dell’ETC Group Global Metaverse UCITS ETF (ISIN IE000KDY10O3) di ETC Group e HANetf, che segue il benchmark Solactive ETC Group Global Metaverse Index. 

Quest’ultimo dovrebbe arrivare su Borsa Italiana nelle prossime settimane e ampliare i temi degli ETF attualmente disponibili. Il prodotto offre l’opportunità di investire in aziende attive nel settore del gaming online, della comunicazione, della blockchain e della realtà virtuale e aumentata. 

Ma il Metaverso rappresenta davvero la nuova frontiera dei temi di investimento digitali? Cerchiamo di capire meglio come funziona e quali sono le possibilità all’interno del sistema.

Il Metaverso: funzionamento, opportunità e limiti.

Come primo punto cerchiamo di contestualizzare il Metaverso, diamo una definizione e tratteggiamo le caratteristiche salienti in modo da capire a fondo le possibilità di sviluppo. 

 

Molti investitori hanno sentito parlare di Metaverso solo grazie al cambio di denominazione di Facebook in Meta, che ha suscitato la curiosità di molti. Il Metaverso però ha origini più remote e dobbiamo risalire al 1992 per trovare la prima definizione fornita da Neal Stephenson nel suo libro “Snow Crash”. Ovviamente parliamo degli albori di una realtà tridimensionale condivisa da Avatar, che mostra le prime visioni immaginarie della tecnologia, ma è indubbio che i semi degli anni novanta hanno nutrito interessanti idee digitali nelle nuove generazioni di programmatori.

 

Abbiamo poi sentito parlare di Metaverso da Microsoft, Nvidia e altre software-house, subito dopo l’annuncio dell’azienda di Zuckerberg. Una coincidenza? Forse no.

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E’ indubbio che il Metaverso sembra capace di attrarre l’interesse di molti nomi importanti nell’ambito dei colossi aziendali e questa calamita ha catturato anche la nostra curiosità e il desiderio di andare più nel profondo del tema. 

 

Nel Metaverso gli utenti, tramite visori VR, possono entrare nel mondo virtuale di Sandbox o Decentraland di Ethereum, per citare i più noti, acquistare case, visitare città esotiche, viaggiare, andare a teatro o ascoltare concerti. Un’esperienza virtuale a 360 gradi, che dovrebbe permettere all’utente di immergersi pienamente nel mondo digitale. Un luogo quindi ricco di opportunità per diversi settori economici che offrono i loro servizi soprattutto ai consumatori. 

Quali saranno quindi le realtà che potrebbero beneficiarne maggiormente?

 Uno dei settori di più ampia attuazione potrebbe risultare il gaming, un mercato del valore di 175 miliardi di dollari, fornendo all’entertainment la possibilità di creare applicazioni native all’interno di spazi virtuali e sinergie di ambientazioni particolarmente realistiche. Da non sottovalutare anche i viaggi e il tempo libero, con la possibilità di creare mappe sinergiche tra territori reali e digitali a favore dei visitatori, oppure proiezioni di campagne di marketing con test di prodotti e sondaggi per le aziende, outfit, moda e abbigliamento di lusso, condivisione reale del lavoro ed evoluzione dello smart working e del meeting. Un mondo dove le criptovalute, gli NFT e la blockchain potrebbero risultare i sovrani indiscussi. Da evidenziare inoltre le opportunità concesse agli immobiliaristi che si sono contesi la possibilità di vendere spazi, case e terreni virtuali sulle diverse piattaforme, passando dal costo iniziale di una ventina di euro per arrivare a prezzi superiori ai 10 mila euro (es: Decentraland). Un business davvero redditizio per chi, come Anshe Chung, avatar di Ailin Graef in Second Life, ha costruito un impero da milioni di dollari su questo business.

 

Ma fino a questo momento abbiamo parlato dei vantaggi e delle opportunità che offre il nuovo habitat del Metaverso, le occasioni e le realtà che si sono affacciate al mondo digitale con entusiasmo e grandi ambizioni. Ora però dobbiamo anche porci qualche domanda sui limiti del sistema, evidenziando in particolare gli ostacoli posti attualmente dalla tecnologia che le impediscono di diventare virale. 

Il Metaverso è alle luci della ribalta, ma non si può considerare un prodotto finito. La realtà del Metaverso deve essere migliorata se ambisce a uscire dalla nicchia, i visori devono aumentare la qualità ed eliminare gli effetti negativi dell’uso prolungato, gli algoritmi devono generare user experience innovative per gli utilizzatori, che desiderano accedere e sperimentare eventi impossibili nella vita reale. I sensi non possono essere trascurati per offrire un’esperienza completa e, ad oggi, i codici per fornire questo genere di sensazione non esistono ancora o non trovano applicazione negli algoritmi attuali. Infine i costi elevati dell’hardware non sono da sottovalutare per una tecnologia che punta a diventare di massa. Il pricing deve essere più accessibile e la regolamentazione interna deve garantire sicurezza ai membri della community. 

Molti punti quindi sono ancora da smarcare e dividono la realtà del Metaverso dal successo.

Possiamo quindi dire che questi universi paralleli sono una scommessa sul futuro della tecnologia e l’evoluzione della realtà virtuale e di internet. Potrebbero restare l’ennesimo progetto incompiuto oppure uno sguardo verso quello che ci attenderà tra meno di una decade. 

Il passaggio fondamentale è quindi identificabile nelle tempistiche di sviluppo – vedremo questa evoluzione in tempi accettabili? – e nella capacità economica di sostenere le spese elevate che impone la sfida – il sistema accetterà il costo esorbitante di produzione? 

E’ indubbio che il mondo della finanza e delle grandi aziende si è già mosso e quindi tenere uno sguardo puntato sui nuovi sviluppi e aggiornamenti della tecnologia potrebbe non essere sbagliato.

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